Vallo d’Adriano a piedi / 1994

 
 

A PIEDI AI CONFINI DI UN IMPERO: IL VALLO DI ADRIANO

A piedi ai confini di un impero: il Vallo di Adriano

Perché viaggiare a piedi o in bicicletta? È una questione di filosofia della vita, di approccio con il mondo, di rapporto con se stessi e con la natura. Spostandosi in siffatta maniera si entra in un’altra dimensione, dove le principali coordinate del viaggio, tempo e velocità, perdono valore e vengono piegate e costrette alla capacità del soggetto, che diventa motore principale dello spazio intorno a sé. E la realtà improvvisamente trasfigura, assume connotati diversi, si possono cogliere aspetti e piaceri che sfuggono per forza di cose in un transito veloce e superficiale. È questione di punti di vista differenti, è questione di essere dentro il punto di vista.

Ma queste considerazioni – e molte di più – le troviamo ben espresse nel recentissimo libro di Enrico Brizzi e Massimo Fini “La via di Gerusalemme. In cammino da Roma alla città tre volte santa” della nuovissima collana A passo d’uomo, di Ediciclo. Consigliato vivamente.


A proposito di consigli, questa volta molto più pratici, e parlando sempre di cammino, di fatica e di storia, ecco un’esperienza da non perdere: la natura verde e selvaggia della Northumberland e della Cumbria, province a ridosso del confine tra Inghilterra e Scozia. In quelle plaghe poco abitate si snoda un affascinante percorso lungo un manufatto antico e onusto di gloria, che stimola le nostre reminescenze scolastiche e la nostra fantasia: il Vallo di Adriano.

Feci erigere una muraglia che tagliava l’isola in due nel punto più stretto a proteggere le regioni fertili e civilizzate del sud contro gli attacchi delle tribù del nord. Quel baluardo divenne l’emblema della mia rinuncia alla politica di conquista: ai piedi del bastione più avanzato feci erigere un tempio al dio Termine” – così affermava l’imperatore-filosofo per bocca della scrittrice Marguerite Yourcenar nel suo capolavoro Memorie di Adriano.


Il Vallo era proteso a difendere la Britannia dalla pressione dei Celti, che provenivano dalla Scozia.

Da Newcastle a Carlisle si può dunque respirare quest’aria di romanità lungo un percorso coast-to coast, dal Mar del Nord all’Oceano Atlantico, dalla foce del fiume Tyne a quella del Solvay, attraverso le verdissime campagne di una regione assai poco abitata ma comunque ospitale nei suoi villaggi e paesini, che offrono al camminatore ricovero soprattutto attraverso il collaudatissimo sistema dei bed-and-breakfast ed occasione di rifocillarsi nei suoi pub, dove tra un birra e l’altra si può apprezzare lo spirito ludico degli inglesi, tra un torneo di freccette, una partita di snooker (il tipico gioco di biliardo con palle coloratissime e tavolo di grandi dimensioni) o una di domino.

Ma il filo conduttore del viaggio resta lui, il Vallo di Adriano, ancora abbastanza evidente seppur provato dagli anni (sono quasi duemila e in alcuni casi li dimostra tutti) e nonostante i saccheggi subíti per cavarne materiale da costruzione: vedere quelle pietre grigie svettare nel verde vivido della campagna inglese e avvicinarsi lentamente a noi è una di quelle sensazioni indimenticabili che ci fanno amare il camminare. Lungo il Vallo, che resta pur sempre una delle più grandi opere del mondo romano, l’atmosfera è talmente magica che più volte al tramonto abbiamo provato la sensazione di veder spuntare da quei bastioni un centurione romano, pronto a segnalare da vedetta la presenza di un nemico.

Certamente anche il Vallo, come la Muraglia Cinese, infonde un fascino più letterario e la realtà ce lo ripropone un po’ più sbrecciato e malconcio di quanto non sia lecito aspettarsi da una grande opera dei nostri gloriosi antenati, ma è comunque in grado di ispirare profonde suggestioni.


Questo grandioso complesso difensivo era lungo circa 120 chilometri, da Newcastle a Carlisle, costituito da un largo fossato (il “vallum” vero e proprio), da una poderosa muraglia alta circa 5 metri sulla cui sommità era disposto il camminamento di ronda, da un complesso di 17 forti disposti ad intervalli regolari ed atti ad ospitare 1000 uomini, torrette, castelli militari collegati tra loro da una strada che correva dietro al vallo e che consentiva una veloce comunicazione tra una postazione e l’altra. Nelle intenzioni di Adriano, a dispetto delle apparenze, il muro non aveva comunque solo ed unicamente valenza difensiva ma soprattutto costituiva una frontiera ideale e anche tangibile tra il mondo posto sotto il controllo e la giurisdizione romana e quello meno conosciuto del Nord della Scozia, occupato da tribù bellicose, desolato e selvaggio. Esso in buona sostanza voleva rappresentare un efficace punto di osservazione e di controllo di qualunque traffico o commercio si svolgesse attraverso di esso.

Lungo il percorso si trovano numerosissimi siti archeologici e musei dedicati alla provincia romana della Britannia. È inoltre visitabile una serie di forti più o meno conservati: Carvoran Fort, Great Chesters Fort, Housesteads Fort, Sewingshields Milecastle, Carrawburgh Fort, Limestone Corner Milecastle. Certamente significativo è l’insediamento militare di Vindolanda con l’annesso Roman Army Museum, che merita una visita approfondita.


Dal punto di vista della spettacolarità il tratto certamente più interessante è quello che collega Sewingshields e Greenhead, una ventina di chilometri. Durante i restanti cento altri chilometri il Vallo sparisce spesso alla vista per poi riapparire improvvisamente dopo qualche chilometro, quasi fagocitato dal terreno e dalla torba circostante. Bisognerà abituarsi a queste improvvise apparizioni e sparizioni per non perdere l’orientamento.

Comunque il sentiero è abbastanza ben segnato con frecce, indicazioni e scalette in legno per superare le recinzioni delle proprietà private. 5 o 6 giorni di cammino sono sufficienti per completare il percorso godendosi la natura, la storia, i siti archeologici e la buona birra alla spina dai fumosi ma accoglienti pub di campagna. Il tutto alloggiando, la sera, nei numerosi bed&breakfast che si trovano nei paesini lungo il percorso.


Non è agevolissimo raggiungere il Vallo con i mezzi pubblici: i collegamenti aerei con Newcastle non sono frequentissimi e l’alternativa è l’aeroporto di Edimburgo, a circa duecento chilometri, distanza che si può coprire agevolmente con autobus di linea. Un altro autobus di linea vi potrà riportare da Carlisle, punto d’arrivo del camminatore sulle orme dei Romani, a Newcastle, il punto di partenza.

Nel vostro zaino non dovrebbe mancare il già citato capolavoro di Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, per capire maggiormente la personalità complessa ed articolata dell’imperatore romano, certamente anomalo, più filosofo e letterato che soldato, uomo di pace più che di guerra, viaggiatore infaticabile e curioso per capire le diverse realtà delle province che costituivano il suo immenso impero. E che proprio nella provincia più settentrionale ha voluto lasciare un segno tangibile.