Venetians
Venetians
Sono tra i “Venetians”
Nell’unica città in cui è vietato andare in “velocipede”, i viaggi in bicicletta sono diventati la professione di un laureato in Storia con tesi sul “Gioco d’azzardo al tempi della Serenissima”. Questo andare lento sulle due ruote per Alberto Fiorin, all’inizio, è stata la ricerca della libertà adolescenziale. Libertà che ancora adesso, dopo quarant’anni, ritrova sulle strade del mondo. Il primo viaggio a 15 anni, in Toscana e Umbria, l’Italia delle colline, l’Italia bella e verde. E poi i grandi viaggi in Europa, a Capo Nord, in lungo e in largo il nostro continente, l’Africa, la Cina e il Medio Oriente. Per uno nato a Rialto tutto questo è rivoluzionario.
Ma come dice lui “normale per il suo modo di pensare” e interpretare lo spostamento dell’essere umano sulle terra.
Non ha la patente per scelta e ha sempre odiato i motori sia marini che quelli delle macchine. Filosofia di vita diventata professione che lo porta a stare fuori casa anche per quaranta giorni di seguito e per queste assenza ringrazia sempre la famiglia che lo sopporta. All’anno pedala mediamente novemila chilometri e a volte sfiora anche quota diecimila. È tra i più esperti, in Italia, di viaggi in bicicletta. E a differenza della gran parte dei ciclisti parla pure delle sue sconfitte e le imprese non le compie solo quando ciaggia in solitaria. Ama i viaggi ma l’appagamento come i veri viaggiatori arriva anche dall’organizzare l’avventura. Da alcuni anni è presidente del Pedale Veneziano 1913, l’unica società ciclistica veneziana del centro storico. Società che ha visto tra i suoi fondatori suo nonno, da cui dice ha preso la passione per la bicicletta. Nonno cui si è ispirato quando ha fatto il viaggio da Venezia a capo Nord sulla rotta del baccalà. Tutti i suoi viaggi poi sono diventati reportage e libri.
In un’intervista ha dichiarato: “Il mio desiderio di libertà di movimento l’ho sublimato attraverso la bicicletta. E infatti ricordo ancora le sensazioni esaltanti di indipendenza lungo le strade dell’Umbria e della Toscana, l’avvicinamento a Colle Val d’Elsa, San Gimignano e Spello”.
(Carlo Mion)
giovedì 14 aprile 2016