Camino di Santiago a piedi / 1991

 
 

GLI ULTIMI PELLEGRINI

Nell'immaginario collettivo la figura del pellegrino è legata ai tempi delle Crociate o comunque a secoli in cui la fede era motivo sufficiente per morire o per sopportare sofferenze indicibili.

Erano tempi in cui ci si muoveva esclusivamente a piedi, si andava "per agros" (da cui la voce "pellegrino"), gli stessi animali erano adibiti più al trasporto di merce che di persone e le navi erano utilizzate solamente in prossimità del mare. D'altronde ciò corrispondeva in pieno al concetto di mortificare il corpo per purificare l'anima e il pellegrino espiava i propri peccati attraverso la fatica e il sudore. Concetti questi lontani ormai anni-luce dalla mentalità moderna, dal nostro modo di concepire il divino.

Nonostante ciò, sembra incredibile, i pellegrini, questi pellegrini, esistono ancora. Siamo ormai giunti alle soglie del Terzo Millennio eppure ogni anno tre o quattro mila persone compiono a piedi il loro personale pellegrinaggio di centinaia e centinaia di chilometri, a dispetto dei mezzi moderni a loro disposizione.

Certamente non calzano i sandali di San Francesco ma più comodi scarponi in gore-tex, non indossano più saio e cappa né usano la zucca per dissetarsi, ma le difficoltà e le asperità da superare sono sempre le stesse e la sofferenza ha lo stesso acre sapore di molti secoli fa.

Questi ultimi pellegrini ripercorrono il Cammino di Santiago, il percorso più conosciuto e frequentato fin dai tempi del Medioevo, che attraversa i Pirenei e tutta la Spagna settentrionale per giungere all'estremo ovest della penisola iberica, nella splendida Galizia, a Santiago di Compostela. Qui sono custodite le spoglie dell'apostolo Giacomo da quando, nel 812, all'eremita Pelagio fu indicato da una pioggia di stelle il luogo ove giaceva il corpo del santo. Ecco quindi nascere il toponimo Compostela ("campus stellae"). Fin qui la tradizione.

Ma vediamo cosa ha da dirci la Storia, che di leggende e tradizioni trae alimento.


OLTRE MILLE ANNI DI STORIA

Da allora, dal IX secolo, è cominciato un continuo e instancabile afflusso di persone alla tomba dell'Apostolo, di colui cioè che diverrà successivamente il patrono della Spagna.

La venerazione al Santo in quei primi secoli ha assunto anche il valore di difesa del cristianesimo nei confronti dei musulmani, scomodissimi e invadenti vicini, tanto che il sepolcro di Giacomo è diventato il simbolo della "Reconquista". Nonostante il grave pericolo, oppure proprio per questo, i pellegrini anno dopo anno sono aumentati sempre più di numero, anche grazie all'interessamento e alla protezione dei re di Navarra, dei re di Aragona, di vescovi e di papi. Attorno alla cattedrale si è formata una vera e propria città mentre si è consolidato sempre più un preciso itinerario per giungere a Santiago, provvisto di strutture atte ad assistere e confortare il pellegrino. Si sono individuate le quattro principali vie che partono dalla Francia: la "tolosana", che iniziava da Arles e passava per Tolosa, la "podense" che partiva da Le Puy, la "lemovicense" che partiva da Vezelay e passava per Limoges, la "touronense" che passava per Tours ma che convogliava tutti i pellegrini provenienti dal Nord Europa e che transitavano per Parigi. Queste quattro strade confluivano a Puente de la Reina e da lì iniziava il vero e proprio Cammino di Santiago, la cosiddetta Via Lattea. E lungo la Via Lattea, che qualche decennio fa ha ispirato anche il regista Bunuel, si è compiuto un confronto e uno scambio culturale e spirituale senza pari in un'Europa medievale statica, dove la gente non viaggiava, non si muoveva. Questo flusso enorme di pellegrini provenienti da tutti i paesi d'Europa ha portato con sé idee, innovazioni, cambiamenti. Ad esempio attraverso il Cammino sono entrati in Spagna i nuovi stili architettonici francesi e tutte le cappelle e chiese erette lungo il percorso per rispettare la devozione dei pellegrini hanno subìto questo influsso. Noi stessi quindi siamo diventati pellegrini per immergersi in questa atmosfera intrisa di cultura e di spiritualità e anche per tentare di capire chi sono e cosa cercano questi ultimi pellegrini. Ma cosa si trova lungo il Cammino? Tutto e niente, a seconda della disponibilità, dell'attenzione e della sensibilità degli interessati.

Certamente chi compie una frettolosa visita in macchina a Santiago perché è di moda non può certo godere di quell'incredibile percorso romanico costellato di chiese, cattedrali, cappelle, conventi, portali nei quali invece s'immerge il viandante. Direi che questo è proprio uno degli aspetti più importanti del percorso, la ricchezza architettonica di chiese, cappelle, ospizi per pellegrini, che spesso contrasta con la durezza del paesaggio e con le dimensioni limitatissime dei paesini che li ospitano.

Buon camino.